13/10/08

Il dolore di Tanis

Parla Riverwind:
"...Non addoloriamoci per coloro che adempiono la loro funzione nella vita. Noi abbiamo adempiuto il nostro scopo, amico mio. Chissà quante vite abbiamo influenzato? Chi può sapere se questa speranza non condurrà ad una grande vittoria? Per noi, a quanto pare, la battaglia è finita. Così sia. Deponiamo le nostre spade soltanto perchè altri possano raccoglierle econtinuare la battaglia."
"Le tue sono belle parole, Uomo delle Pianure", esclamò Tanis, "ma dimmi la verità. Puoi guardare la morte senza provare amarezza? Hai tutte le ragioni per vivere: Goldmoon, i tuoi bambini non ancora nati..."
[...]
Tanis cominciò a singhiozzare: singhiozzi profondi e strazianti che gli dilaniavano il corpo come coltelli. Riverwind cinse fra le braccia l'amico e lo strinse con forza.
"Avremmo potuto far vedere al bambino soltanto moncherini bruciati e imputriditi. Ma adesso il bambino vedrà i boschi di vallen come gli dei intendevano che fossero, in una terra in cui gli alberi vivono per sempre. Non addolorarti, amico mio, fratello mio. Hai contribuito a riportare il sapere degli dei al popolo. Devi aver fede in quegli dei."
Delicatamente, Tanis spinse via Riverwind. Non riusciva a guardare negli occhi l'Uomo delle Pianure. Scrutando dentro la propria anima, Tanis la vide contorcersi e dibattersi come gli alberi torturati di Silvanesti. Fede? Non aveva nessuna fede. Cos'erano gli dei per lui? Era stato lui a prendere le decisioni. Aveva buttato via tutto ciò che di prezioso aveva avuto nella sua vita: la sua patria elfica, l'amore di Laurana. Era quasi arrivato al punto di gettar via anche l'amicizia. Soltanto la forte lealtà di Riverwind- una lealtà molto mal risposta - impediva all'Uomo delle Pianure di denunciarlo.
[...]
Fa che la morte arrivi in fretta, pregò. Fa che questa acque chiazzate di sangue si chiudano sopra la mia testa. Fa che mi si possa nascondere nelle loro profondità. E se ci siete o dei e mi state ascoltando, ci chiedo soltanto una cosa : impedite che Laurana venga a sapere della mia vergogna. Ho portato dolore a troppi...

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