27/10/08

Federer - Nalbandian (Finale Basilea)


In questa parte conclusiva del 2008 Roger Federer si sta togliendo qualche soddisfazione, in attesa del gran finale del Masters di Shanghai. Prima il successo agli US Open (unico Slam vinto quest'anno) e adesso anche l'affermazione in un torneo più piccolo ma per lo svizzero comunque importante come quello di Basilea.

Federer fa tris nella sua città natale dopo i successi delle ultime due edizioni. L'ex numero 1 del mondo ha impiegato poco più di un'ora per battere un avversario pericoloso come l'argentino David Nalbandian, che in passato lo aveva sconfitto ben otto volte (una proprio a Basilea).

Oggi il 26enne di Cordoba non ha avuto chance, perché sul proprio servizio Fed-Express non ha concesso alcuna palla break e ha finito per avere la meglio con il punteggio di 6-3 6-4. Nalbandian (alla quarta finale dell'anno dopo quella di Acapulco e i titoli Buenos Aires e Stoccolma) farà tappa adesso a Parigi per difendere il titolo conquistato nel 2007 a spese di Rafa Nadal. Il maiorchino attende la rivincita, la settimana prossima o a fine novembre nella finale di Coppa Davis. Anche Federer si è ricordato di essere stato sconfitto da Nalbandian al Masters Series di Parigi, e prima anche a Madrid...così si è preso la rivincita in anticipo.

25/10/08

Federer - Lopez (SF Basilea)

Roger Federer sicuramente più in palla rispetto ai giorni scorsi, dove aveva vinto ma poco convinto di fronte al pubblico di casa; era apparso stanco e poco centrato, ma dopo la vittoria di ieri contro Simone Bolelli oggi è parso decisamente più in fiducia con i suoi colpi e con la superficie, molto rapida.

E' bastato un break catturato nel sesto gioco allo svizzero per aggiudicarsi il primo set, nel quale ha servito molto bene e ha salvato due palle break nel suo secondo game di servizio.

Feliciano, che fin qui aveva disputato un ottimo torneo, oggi non ha servito come al solito: soltanto il 48% di prime palle in campo e falloso soprattutto con il diritto, mentre pare giovare al suo (raro) rovescio in top questa superficie che restituisce un rimbalzo piuttosto basso.

Nel secondo set Federer prende subito un altro break e inizia a giocare ancora meglio,sfoderando la sua aggressività anche in risposta. Sul 4-2 Lopez perde nuovamente la battuta e a Federer non par vero servire per il match. Chiude con un totale di 15 aces in poco più di un'ora.
Per il numero 2 del mondo è la terza finale consecutiva a Basilea.

Federer - Bolelli (QF Basilea)




Quando si incontrano due tennisti dal gioco simile, ma di due categorie differenti, è poco probabile che ne esca una partita equilibrata. A Basilea, questa sera, purtroppo non si sono registrate eccezioni a questa regola.
Roger Federer, beniamino di casa e numero 2 al mondo, ha dominato con il punteggio di 6-2 6-3 il nostro Simone Bolelli. Dalla partita, e soprattutto dall'azzurro, era lecito aspettarsi di più, soprattutto considerando il Federer falloso e teso visto nelle due partite precedenti. Va comunque detto che questa sera lo svizzero è apparso molto più centrato.

Il primo set è equilibrato solo fino al sesto gioco, quando alla prima palla break Federer riesce a strappare il servizio a Bolelli. Purtroppo Simone, che fino a quel punto aveva dato l'impressione di poter fare partita pari, inizia a subire troppo il gioco dello svizzero e si disunisce progressivamente, fino al doppio fallo che sigilla il 6-2 con cui il padrone di casa si aggiudica il primo parziale.
Il secondo set è quasi la fotocopia del primo. Sfumata la prima (e ultima) palla break a favore del bolognese, nel terzo gioco, la partita si incanala definitivamente nei binari preferiti da Federer. Dal due pari l'ex num.1 infila un parziale di 12 punti a 1 che uccide la partita. Sul 5-2, Bolelli è bravo a annullare tre match point, ma sul 5-3 il campione svizzero non ha problemi a tenere a zero il servizio e a chiudere dopo 1 un'ora e 8 minuti.

In match come questi, è sempre difficile stabilire dove iniziano i meriti del vincitore e i demeriti dello sconfitto. Purtroppo il tennis di Simone, lineare e “pulito”, esalta le doti di Federer, che non a caso ha prodotto oggi la sua migliore prestazione della settimana (comunque distante da quelle di Madrid).
Lo svizzero raggiunge quindi la semifinale del torneo di casa, di cui ha vinto le ultime due edizioni.

22/10/08

Federer - Reynolds (1° turno Basilea)


Ormai è abbastanza noto che Federer, fosse per lui, giocherebbe solo gli Slam. Anche i master series cominciano a dargli abbastanza fastidio infatti. Figurarsi un International Series, per di più al primo turno. Anche se giocato in casa, nella sua Basilea, cosa che gli permette come ha detto mia madre passando davanti alla tv all’inizio del match, di tornare a casa in bicicletta, la sera. Il torneo glielo hanno organizzato su un tappeto abbastanza veloce, infatti piovono aces. Il suo avversario, Bobby Reynolds, è quello che nel ciclismo verrebbe definito un onesto pedalatore, con un buon servizio. Ma il buon Roger non ne ha proprio voglia, quest’oggi, di finirlo. Vince il primo set di slancio, in appena ventitre minuti, per 6-3(avete notato la quantità industriale di primi set che Federer vince per 6-3?). Poi nel secondo fa tabula rasa sul suo servizio (appena tre punti concessi) ma non la vede mai sul servizio dell’americano. Sotto gli occhi di James Blake la partita segue la regola del servizio fino al 4 pari. Federer si issa a tripla palla break, ma spreca la prima e poi Reynolds è bravo ad annullare le altre due. Si va al tie-break e l’americano va addirittura cinque a uno. Qui sembra chiedersi se sia il caso di vincere il set, e permette a Roger di rientrare, concedendogli un matchpoint. Ma lo svizzero ha perso il ritmo interiore (che è la stessa cosa che gli fa vincere molti primi set per 6-3, credo) e si incarta di nuovo, regalando il tiebreak per 8-6. Fra la costernazione generale si va al terzo, con un Federer pericoloso parente dello steccatore folle di buona parte di quest’anno. La superficie è veloce, molto più di Madrid e lo svizzero chiaramente ancora non si è abituato, ma nel quarto game del terzo l’impresa riesce: strappa il servizio a Reynolds e si invola 4-1. Da quel momento si tornano a seguire i servizi e Federer chiude per 6-3 anche il set decisivo, senza aver concesso nemmeno una palla break e avendo servito ben 17 aces. Quasi due ore di gioco ed il pubblico svizzero è felice di poter rivedere il suo beniamino giovedì, magari con qualche ora in più di training sul veloce tappeto del torneo di casa.

19/10/08

Il ritrovamento dei meta-lupi

[...]
"Mi sorprende che sia vissuta abbastanza a lungo da partorire" La sua voce riuscì a spezzare il silenzio che continuava a gravare su tutti.
"Forse non c'è riuscita" disse Jory "Ho sentito certe storie sui meta-lupi...forse era già morta quando i cuccioli sono venuti alla luce."
"Nati dalla morte" intervenne una altro degli armati "la peggiore delle sorti"
[...]
"Che c'è Jon?" chiese lord Stark
"Non senti?"
Bran udiva il vento della foresta, lo scalpitio degli zoccoli sulle assi del ponte, il lamento affamato del suo cucciolo. Ma Jon udiva qualcos'altro.
"Là" disse. Fece girare il cavallo e tornò indietro al galoppo lungo il ponte. [...] "Doveva essersi allontanato dagli altri" dichiarò.
"O forse era stato allontanato" disse lord Stark. Il suo sguardo si soffermò sul sesto cucciolo la cui pelliccia, al confronto di quella grigia degli altri, era interamente bianca. Un cucciolo i cui occhi erano aperti, vigili, mentre quelli degli altri erano ancora ciechi. Fu questo a colpire Bran.
"Un albino" Theon Greyjoy trovava il tutto assai umoristico.
"Questo qui morirà anche prima degli altri"
"Ti sbagli. Geryjoy" Jon guardò il protetto del padre con uno sguardo impassibile, raggelante "Questo appartiene a me"

Giustizia da Re

"Tutto bene Bran?" La sua voce non era priva di gentilezza.
"Si padre. Robb dice che quell'uomo è morto con coraggio. Jon invece che è morto pieno di paura"
"E tu che cosa dici?"
Bran ci pensò sopra "E' possibile che un uomo che ha paura possa anche essere coraggioso?"
"Possibile? Bran, è quella l'unica situazione in cui si fa strada il coraggio" gli rispose suo padre "Tu sai perchè l'ho fatto?"
"Era un bruto" rispose Bran "Portano via le donne e le vendono agli Estranei"
"La vecchia Nan ti ha di nuovo raccontato le sue storie" sorrise lord Stark "In realtà, quell'uomo era un disertore: aveva abbandonato i Guardiani della Notte. Nessuno è più pericoloso di un disertore. Nel momento stesso in cui voltano le spalle al loro dovere, questi uomini sono consapevoli che se saranno catturati la loro vita non avrà alcun valore. Per questo non si tirano indietro di fronte al crimine, neppure al più atroce. Ma tu non mi hai capito Bran. Non ti ho chiesto perchè quell'uomo doveva morire, ma perchè dovevo essere io a ucciderlo."
Una domanda per la quale Bran non aveva risposta "Re Robert ha un boia" disse in tono incerto.
"Ce l'ha, è vero" confermò suo padre. "Nello stesso modo in cui, prima di lui, anche i re della casa Targaryen avevano un boia. La nostra tradizione però è ancora quella antica. Nelle vene degli Stark scorre il sangue dei primi uomini. E noi Stark crediamo ancora che chi pronuncia la sentenza debba essere anche colui che cala la spada. L'uomo che toglie la vita a un altro uomo ha il dovere di guardarlo neglio occhi e di ascoltare le sue ultime parole. Se il giustiziere non riesce ad affrontare questo, allora forse il condannato non merita la morte..."

Federer - Murray (SF Madrid)




Era atteso da tutti: tifosi e anche dai media. Andy Murray non ha tradito le aspettative ed ha regalato al pubblico di Madrid finalmente una bella partita. Dopo aver battuto il nostro Bolelli (per abbandono !!), Cilic e Molfils ecco sulla strada per la finale Roger Federer.
L’ultimo scontro la finale, lo scorso settembre, a New York dove era stato battuto con un secco 3-0. Forse questo pensiero ne ha condizionato la sua prestazione in tutto il primo set: perso con il risultato di 3-6. Durante questa prima parte dell’incontro lo svizzero ha imposto un gioco molto regolare arrivando con eccessiva facilità su ogni palla, di contro Murray ha collezionato qualche errore di troppo. Il break di Federer poi sul risultato di 3-2 ha compromesso il set.
Nel secondo set però tutto cambia, Murray ritrova sicurezza e Federer inizia ad accusare delle pause: errori gratuiti e qualche palla giocata forse senza troppa personalità. Il set dura 34 minuti ed il risultato è identico al primo, ma a parti invertite. Il break decisivo arriva sul risultato di 2-1 per lo scozzese.
Il terzo set è giocato con forte intensità da ambo le parti (Federer salva un game da 0-40). La svolta arriva sul risultato di 5 pari: lo scozzese mette a segno il break (nella partita se ne conteranno 3 in totale) e poi, sul proprio servizio, chiude la pratica Federer in un’ora e cinquantasei minuti.

La prima apparizione degli Estranei

[...]
Dalle tenebre della foresta emerse un'ombra che andò a fermarsi di fronte a ser Weymar. Una sagoma alta, scavata, dura come vecchie ossa, la pelle livida che pareva d'alabastro. Ogni volta che si muoveva, la sua armatura sembrava cambiare colore: un momento appariva candida come neve appena caduta, il momento dopo era nera come una caverna. Il tutto andava a mescolarsi, a compenetrarsi con lo sfondo grigio-verde degli alberi inun sinistro caleidoscopio che mutava ad ogni passo, simile ai raggi della luna su acque agitate.
Will sentì Royce esalare un largo sibilo.
"Non avvicinarti oltre" intimò il giovane, la voce incrinata come quella di un ragazzino spaventato.
Si gettò dietro le spalle le falde della cappa d'ermellino liberando le braccia e preparandosi al duello, entrambe le mani strette attorno all'impugnatura della spada. Il vento aveva cessato di soffiare. L'aria era di ghiaccio.
L'Estraneo continuò ad avanzare senza rumore. Nella destra aveva una spada lunga, diversa da qualsiasi altra Will avesse mai visto. Nessun metallo noto all'uomo era stato usato per forgiare quella lama. No, nessun metallo, infatti: la lama era di cristallo. Pareva un'entità vivente, talmente sottile da svanire quando la si guardava di taglio. Emanava una luminescenza azzurra, un alone spettrale che si faceva indistinto ai bordi. E Will sapeva che quei bordi erano più affilati di quelli di qualsiasi rasoio.
"Vuoi danzare?" Ser Royce affrontò l'avversario con coraggio. "Allora danza con me".
Sollevò la spada sopra la testa, pronto al duello. Le sue tremavano, forse per il peso dell'arma o forse per il freddo. Eppure in quell'istante, will non ebbe dubbi: ser Royce aveva cessato di essere un ragazzo ed era diventato un uomo, un vero guerriero dei Guardiani della Notte.
L'Estraneo si fermò. Will vide i suoi occhi. Erano azzurri, di un azzurro molto più profondo e intenso di quasiasi occhio umano, un azzurro in grado di ustionare come il morso del ghiaccio. Queglio occhi si soffermarono sulla lama della spda levata, sui freddi riflessi  che la luce della lama traeva dall'acciaio. Per un breve istante, Will osò dare spazio alla speranza.
[...]
Royce giaceva nella neve, faccia in sotto, un braccio disteso di lato. La spessa pelliccia di ermellino era squaricata in una decina di punti. Povero corpo non di un uomo ma di un ragazzo: adesso si vedeva bene. A qualche passo di distanza c'era quanto restava della sua spada, la punta ridotta a un moncone frastagliato, simile ad un albero colpito in pieno da una folgore. Will s'inginocchiò, gettò attorno a se un'occhiata guardinga, quindi afferrò la spada. Così spezzata sarebbe stata la prova necessaria.
Will si raddrizzò.
Ser Royce si alzò in piedi, sovrastandolo. I suoi abiti eleganti erano ridotti a stracci insanguinati, il volto era devastato. Nell'occhio sinistro era conficcata una scheggia della spada distrutta.
L'occhio destro era spalancato. La pupilla era accesa da una fiamma di luce azzurra. In grado di vedere.
Le dita di colpo inerti di Will lasciarono cadere la spada spezzata. Chiuse gli occhi e cominciò a pregare. Mani lunghe, affusolate, eleganti, salirono ad accarezzargli il viso, poi si strinsero attorno alla sua gola. Erano coperte del più soffice camoscio e appiccicose di sangue, ma al tocco erano gelide come ghiaccio.

18/10/08

Something Stupid...




I know I stand in line until you think you have the time to spend an evening with me.

And if we go some place to dance I know that there's a chance you won't be leaving with me.
Then afterwards we drop into a quiet little place and have a drink or two.
And then I go and spoil it all by saying something stupid like "I love you"

I can see it in your eyes that you despise the same old lies you heard the night before.
And though it's just a line to you, for me it's true and never felt so right before.

I practice every day to find some clever lines to say to make the meaning come true,
But then I think I'll wait until the evening gets late and I'm alone with you.
The time is right, your perfume fills my head, the stars get red and oh the night so blue.
And then I go and spoil it all by saying something stupid like "I love you"

The time is right, your perfume fills my head, the stars get red and oh the night so blue.
And then I go and spoil it all by saying something stupid like "I love you"

"I love you"
"I love you"
"I love you"



Federer - Del Potro (QF Madrid)


A seguire (in realtà dopo ben 45 minuti), l’incontro nel quale Roger mette in archivio la pratica Del Potro con un perentorio 6-3 6-3.

Il giocatore argentino è spesso in forte difficoltà sia nel gioco sia nelle idee, mentre lo svizzero appare da subito concreto e molto determinato. La partita è seguita con un certo distacco dai giornalisti iberici, qui sono loro la compagine più numerosa (certo siamo a Madrid), uno dei tanti trova il tempo di schiacciare un “pisolino” in tribuna stampa, e questo la dice tutta sulle emozioni in campo.

Nessuno è preso dalla partita, a tratti sembra neppure Federer lo sia, infatti gioca in totale relax: superiorità del campione o inconsistenza dell’avversario?

Quando gioca lo svizzero, o un qualunque giocatore spagnolo, sia i palchi riservati agli sponsor ed ai vip, sia le tribune riservate al pubblico pagante (l’impianto ha una capienza di 9600 posti) registrano il tutto esaurito.



17/10/08

R. Williams & N. Kidman - Somethin' stupid

Il pescatore di asterischi - Samuele Bersani




C'è un quaderno che nascondo
ma non ho
mai scritto cosa sei
per me
perché è facile
tu mi leggi dentro
io no
se gli errori li cancello
resta la
peggior calligrafia
che ho
avuto in vita mia
nuda lì sul foglio
io sono un pescatore di asterischi
sotto un'onda a forma di parentesi rotonda che mi porta via
non si può partecipare
subito a un concorso di poesia
che idea
intitolarla 'apnea'
vale un primo posto
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto e penso insieme a te
i tuoi capelli neri a punta di inchiostro
si aggrovigliano ai miei
io polipo tu seppia non vuoi farti mangiare
però nella vita c'è sempre un però
un cielo che si appoggia sul mare
e tu impari chi sei
come un giocoliere spendi tutto il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
e c'è un grillo che nascondo
ogni tanto esce e dice che
chissà
chissà se anche lei
è pura fino in fondo
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto più vicino a te
e tu sei bella come quella Madonna che un giorno qualcuno pescò
anche il polipo e la seppia non si fanno più male
eh no, son saliti a guardare
il cielo che si spegne nel mare
laggiù dove sono gli Dei
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
il senso





La canzone dei vecchi amanti - Battiato



Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.

Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.

Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era più una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.

Mio amore mio dolce meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.

So tutto delle tue magie
e tu della mia intimità
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi viltà.

So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c'é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.

Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.

Il tempo passa e ci scoraggia
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c'é peggior insidia
che amarsi con monotonia.

Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo più misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
però é la stessa dolce guerra.

Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu'à la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'ame.



Oscar Wilde




"L'unico modo per sbarazzarsi di una tentazione è cedere ad essa."






Federer - Tsonga (3° turno Madrid)



Le quotazioni di Roger Federer salgono, quelle di Tsonga subiranno un brusco ribasso. Il match di oggi, il primo tra i due, prometteva scintille e spettacolo. Ma a divertire di più sono stati gli intermezzi musicali dell'orchestrina che accompagnava i cambi di campo.

La partita di Tsonga dura solo un set, poi il francese fa harakiri con tre doppi falli nello stesso game per regalare il primo set, e nel secondo smette di opporre qualunque tipo di resistenza. E dire che il suo match inizia sotto auspici positivi. E' lui a strappare i primi applausi con un lob di rovescio sulla riga. E' lui a procurarsi le prime due palle break dell'incontro (per lui resteranno le uniche), sul 2-2 15-40. Ma Federer le annulla con un servizio vincente e uno schiaffo al volo a seguire un'altra prima decisa.

Lo svizzero è più centrato di rovescio che di diritto (nei primi otto game 2 vincenti e 8 errori con questo fondamentale), tiene bene i suoi turni di battuta ma, almeno fino al 4 pari, fatica ad incidere in quelli del francese, che privilegia traiettorie esterne al servizio per minimizzare le possibilità di scambi lunghi. Fino al 5-4, tranne l'eccezione del quinto gioco, in risposta nessuno arriva mai a 40. Mentre si prospetta l'ombra del tiebreak, quel quid d'imponderabile che costituisce il fascino di questo sport si materializza.

Il decimo gioco è il sunto del match, c'è il meglio e il peggio racchiusi in pochi minuti. C'è il punto più bello della partita. Federer recupera su un lob al volo, viene richiamato a rete, Tsonga non chiude la seconda volée e lo svizzero centra il passante lungolinea con il rovescio anomalo da trequarti. Ma c'è anche il peggio: tre doppi falli di Tsonga, che manifesta tutta la debolezza della sua seconda di servizio (solo il 42% dei punti conquistati nel match). Il primo set è regalato.

Nel secondo c'è ancor meno battaglia. Federer tiene senza patemi i primi due turni di battuta, si ritrova con tre palle break nel quarto gioco grazie a due stecche di diritto del francese, che ne annulla solo due: alla terza, su una seconda molto interlocutoria, lo svizzero si avventa e chiude con una risposta anticipata di dritto lungolinea. Tsonga sembra al tappeto.

Federer gli allunga un'illusoria mano, distraendosi un attimo (passante di rovescio a rete, doppio fallo, e seconda debole con risposta vincente) e ritrovandosi 15-40 nel quarto gioco. Ma Roger è come l'alta marea, che scompare e riappare. E quando riappare fa danni. Due ace, un servizio vincente, che fa scattare l'urlo di frustrazione di Tsonga, e il game è di nuovo in piedi. Lo chiude con uno smash su cui vanamente Tsonga tenta di distrarlo saltando come Grobbelaar prima dei rigori della Roma in finale di Coppa Campioni. L'unico momento di spettacolo di uno showman oggi appannato.

Talmente appannato da chiudere il match con un altro doppio fallo, il quinto della sua desolante partita (sulla prima, chiamata fuori, il francese, seppur dubbioso, non ha chiesto il falco, e il replay ha confermato la bontà della decisione).

Sul cammino dello svizzero c'è ora Del Potro, per un quarto di finale sulla carta scoppiettante. Vedremo se la pratica sarà all'altezza della teoria.


Si ringrazia : Alessandro Mastroluca



16/10/08

Così...



La vita è come il tennis, è questione di tempi.
Se arrivi in tempo sulla palla, questa approda facilmente nell'altra metàcampo, ma se sei in ritardo tutti i tuoi sogni si incaglieranno in una semplice rete.



Kierkegaard




"Quando la morte si presenta con la sua vera faccia, scarna e truculenta, non la si considera senza timore. Ma quando, per burlarsi degli uomini che si vantano di burlarsi di lei, avanza camuffata... allora siamo presi da un terrore senza fondo."


"Gli uomini come sono incoerenti! Non approfittano mai delle libertà che hanno, ma reclamano quelle che non hanno: hanno la libertà di pensare, chiedono la libertà di parlare."


"Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza."


"Giustamente gli antichi dicevano che pregare è respirare. Qui si vede quanto sia sciocco parlare di un "perché". Perché io respiro? Perché altrimenti morirei. Così con la preghiera."


"La grandezza non consiste nell'essere questo e quello, ma nell'essere se stessi; e questo ciascuno lo può, se lo vuole."

Federer - Stepanek (2° turno Madrid)



C'era una certa attesa, a Madrid, per il primo match ATP di Federer dopo la finale degli Us Open, di oltre un mese fa. Questa pausa, voluta e prolungata per la necessità di riposare un fisico provato dalla lunga stagione e dalla mononucleosi dello scorso inverno, aveva anche sollevato qualche dubbio circa le condizioni in cui l'ex numero uno del mondo si sarebbe presentato al penultimo Masters Series stagionale.
Esordio non semplicissimo peraltro, dato che il tabellone gli ha proposto quel Radek Stepanek che si era permesso il lusso di batterlo a Roma. Ebbene, l'inizio della partita sembra confezionato dallo svizzero proprio per cancellare ogni punto di domanda: dei primi 7 punti Stepanek non ne vince nessuno. Dei primi 14, solamente uno. Roger si porta così rapidamente sul 3 a zero. Nei game successivi, si limita ad amministrare il break di vantaggio, per poi chiudere il set per 6-3.
Ma Stepanek, che col passare dei minuti prende fiducia e ritmo, sia al servizio sia a rete, non si lascia troppo impressionare, tanto che dal secondo game del primo set non concede altre palle break fino al 5 pari del secondo. Dal 2 pari al 5-4, inanella addirittura 13 punti consecutivi al servizio. Federer, invece, comincia a mostrare qualche segnale di nervosismo, in quantità direttamente proporzionale all'avvicinarsi del tiebreak (a Roma, in maggio, furono proprio due tiebreak a condannarlo). Stepanek riesce a garantirselo portandosi sul 6-5, dopo aver annullato una palla break che probabilmente sarebbe stata definitiva. Federer lo raggiunge tenendo il servizio a zero.
Il ceco lo gioca in modo splendido fino al 5-3 in suo favore. Qui però si “incarta”: un doppio fallo e due errori gratuiti mandano Federer a match point. Radek lo annulla con un magistrale serve n' volley, ma nel punto seguente non può nulla su un gran passante di rovescio. Questa volta, con il servizio a disposizione, lo svizzero chiude, dopo 86 minuti di buonissimo tennis.
Va ricordato che Federer è a Madrid senza coach, in quanto Josè Higueras, che lo seguiva a singhiozzo da aprile, ha accettato un incarico prestigioso (e remunerativo) presso la USTA, la Federtennis statunitense. Proprio Higueras, in settimana, ha ammesso come interrompere la collaborazione con lo svizzero sia stata una scelta molto dolorosa: “E' stata dura, perchè non è di certo una persona nella media con cui ti capita di lavorare” ha detto. “Ma è stato molto gentile, e ha dimostrato di capire le mie ragioni. Mi ha detto 'Non cercherò di fermarti in qualcosa di cui sei entusiasta e che per te rappresenta una grande sfida'.” Probabilmente lo spagnolo avrebbe scelto di lavorare esclusivamente con Federer, se questi gli avesse garantito più delle 8-10 settimane all'anno che costituivano il nucleo del loro rapporto. A questo proposito, però, Roger non ha cambiato la sua posizione. In questo momento si sta probabilmente guardando intorno per trovare un sostituto, ma non sembra avere grande fretta.

Si ringrazia: Andrea Nizzero

13/10/08

Il dolore di Tanis

Parla Riverwind:
"...Non addoloriamoci per coloro che adempiono la loro funzione nella vita. Noi abbiamo adempiuto il nostro scopo, amico mio. Chissà quante vite abbiamo influenzato? Chi può sapere se questa speranza non condurrà ad una grande vittoria? Per noi, a quanto pare, la battaglia è finita. Così sia. Deponiamo le nostre spade soltanto perchè altri possano raccoglierle econtinuare la battaglia."
"Le tue sono belle parole, Uomo delle Pianure", esclamò Tanis, "ma dimmi la verità. Puoi guardare la morte senza provare amarezza? Hai tutte le ragioni per vivere: Goldmoon, i tuoi bambini non ancora nati..."
[...]
Tanis cominciò a singhiozzare: singhiozzi profondi e strazianti che gli dilaniavano il corpo come coltelli. Riverwind cinse fra le braccia l'amico e lo strinse con forza.
"Avremmo potuto far vedere al bambino soltanto moncherini bruciati e imputriditi. Ma adesso il bambino vedrà i boschi di vallen come gli dei intendevano che fossero, in una terra in cui gli alberi vivono per sempre. Non addolorarti, amico mio, fratello mio. Hai contribuito a riportare il sapere degli dei al popolo. Devi aver fede in quegli dei."
Delicatamente, Tanis spinse via Riverwind. Non riusciva a guardare negli occhi l'Uomo delle Pianure. Scrutando dentro la propria anima, Tanis la vide contorcersi e dibattersi come gli alberi torturati di Silvanesti. Fede? Non aveva nessuna fede. Cos'erano gli dei per lui? Era stato lui a prendere le decisioni. Aveva buttato via tutto ciò che di prezioso aveva avuto nella sua vita: la sua patria elfica, l'amore di Laurana. Era quasi arrivato al punto di gettar via anche l'amicizia. Soltanto la forte lealtà di Riverwind- una lealtà molto mal risposta - impediva all'Uomo delle Pianure di denunciarlo.
[...]
Fa che la morte arrivi in fretta, pregò. Fa che questa acque chiazzate di sangue si chiudano sopra la mia testa. Fa che mi si possa nascondere nelle loro profondità. E se ci siete o dei e mi state ascoltando, ci chiedo soltanto una cosa : impedite che Laurana venga a sapere della mia vergogna. Ho portato dolore a troppi...

10/10/08

Addio a Kitiara


Kitiara, di tutti i giorni questi giorni
vengono cullati nel buio e aspettano, con rammarico.
Le nubi oscurano la città mentre scrivo questo,
ricordando il pensiero e la luce del sole, mentre le strade
sono sospese fra il giorno e il buio. Ho aspettato
al di là di ogni decisione, al di là del cuore nelle ombre
per dirti questo.
Nelle assenze sei diventata
più bella, più velenosa, eri
un'essenza di orchidee guizzante nella notte,
dove la passione, come uno squalo trascinato giù lungo un fiume di sangue,
assassina quattro sensi, conservando soltanto il gusto,
viene alle mani con se stessa, scoprendo che il sangue è il suo,
dapprima una piccola ferita, ma a mano a mano che lo squalo si dibatte,
il ventre si sbrindella nel lungo tunnel della gola.
E sapendo questo, la notte sembra ancora colma d'opulenza,
una sfida di desideri che termina nella pace.
Io vorrei ancora far parte di questi allettamenti,
e fra le mie braccia accoglierei la tenebra,
benedetta e rinominata dal piacere;
ma la luce, la luce, mia Kitiara, quando il sole
copre di lustrini i marciapiedi rigonfi di pioggia, e l'olio
delle lampade spente emerge dall'acqua colpita dal sole,
scheggiando la luce in arcobaleni! Io mi levo,
e malgrado la tempesta ridiscenda nella città,
io penso a Sturm, Laurana, e agli altri,
ma a Sturm per primo, che può vedere il sole
diritto attraverso la nebbia e agli ammassi di nubi. Come potrei abbandonarli?
E così nell'ombra,
e non la tua ombra, ma l'avido grigiore
che aspetta la luce, ricaccio la tempesta.







I draghi del crepuscolo d'autunno - Weis & Hickman

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Trama:
Dopo il ritorno dei draghi di Takhisis, gli abitanti del mondo di Krynn disperano di poter trovare la pace, ma anche nell'oscurità delle tenebre brilla l'esile bagliore della fiamma della speranza. Un pugno di eroi stringe un'alleanza per sconfiggere i draghi malvagi: la Regina delle Tenebre, cavalieri, barbari, gnomi, elfi intraprendono dunque la perigliosa ricerca della leggendaria Dragonlance. Riusciranno nell'impresa

Recensione:
Il più bel libro letto quest'anno.
Non si può non restare a bocca aperta nel leggere un libro così pieno di emozioni e di avventura. Anche chi, come me, non ha mai giocato a D&D può benissimo catapultarsi nel mondo di Ansalon.
Il viaggio intrapeso dai protagionisti dell'avventura (che poi ho scoperto essere il gruppo base in un'avventura a D&D) è, dopo il Signore degli anelli, il più interessante che ho letto in un libro. L'ambientazione è davvero splendida, sembra davvero di entrare a Solace, a Qualinost ecc ecc
Quel tocco di umorismo qua e là tende ad aumentare il coinvolgimento del lettore. Davvero un grande lavoro.
L'unca pecca è forse il finale del libro, un pò troppo affrettato, e manca qualche piccolo particolare (Tass come fa a tornare insieme agli altri dopo la caduta della catena? :huh: ).
A parte questi piccoli difettucci, che hanno tolto la perfezione al libro, è una storia che consiglio a tutti. Amanti del fantasy e non. :B):

Voto: 9,5/10




09/10/08

E finalmente è vicino il giorno del "SI"!!!



Adesso si che abbiamo capito qual è la vera causa delle numerose sconfitte che “Re Roger” ha dovuto subire in questo tribolato 2008 e che lo hanno portato a cedere la prima posizione del Ranking a “Gigante Rafa”. Altro che mononucleosi, cambi di allenatore, perdita di fiducia eccetera e eccetera, Roger starebbe pensando seriamente, almeno stando a quanto riportato dalla stampa italiana oggi, di portare all’altare la sua Mirka, dopo oltre sette anni di fidanzamento, e dopo il primo colpo di fulmine dei giochi Olimpici di Atlanta. Beh si quando si arriva a questo punto, ed il sottoscritto ne sa qualcosa per esperienza personale, arriva il fatidico momento della verità, il momento in cui soprattutto la parte femminile della coppia dice: “per superare la famosa crisi del settimo anno o ci si sposa o ci si lascia”. Certo nel caso di Roger e Mirka, gli anni dovrebbero essere otto (qualc’uno si ricorda con precisione la data d’inizio fidanzamento?) ma con tutti gli impegni che l’ex numero 1 del mondo ha avuto in giro per il mondo in questi ultimi anni, forse qualcuno se lo sono perso per strada. Sembrerebbe che i due “piccioncini” siano addirittura volati in gran segreto a Dubai per scegliere l’anello, con un diamante dalle dimensioni irraggiungibili per le tasche di tutti i comuni mortali, e ci si chiede ma può essere che in tutta la Svizzera non ci sia stato un gioielliere che abbia saputo soddisfare i gusti di Mirka? Beh. Ci mancava solo questa notizia per chiudere in “bellezza” l’anno più funesto che il Campione svizzero abbia dovuto affrontare. Ora bisognerà capire se, una volta superato il fatidico giorno del Si, Roger riuscirà a ritrovare quella serenità che negli anni passati lo ha accompagnato anche nei momenti più difficili, o preferirà dedicarsi alle pappe ed ai pannolini del futuro erede di cotanta fortuna?

Fonte: Ubitennis

Leggenda...

In memoria degli Us Open....


06/10/08

Io nelle carte dei tarocchi

Navigando in internet ho troavto questo test per sapere quale carta dei tarocchi mi rappresenta....
Ebbene ecco cosa è uscito...

You are The Devil

Materiality. Material Force. Material temptation; sometimes obsession

The Devil is often a great card for business success; hard work and ambition.

Perhaps the most misunderstood of all the major arcana, the Devil is not really "Satan" at all, but Pan the half-goat nature god and/or Dionysius. These are gods of pleasure and abandon, of wild behavior and unbridled desires. This is a card about ambitions; it is also synonymous with temptation and addiction. On the flip side, however, the card can be a warning to someone who is too restrained, someone who never allows themselves to get passionate or messy or wild - or ambitious. This, too, is a form of enslavement. As a person, the Devil can stand for a man of money or erotic power, aggressive, controlling, or just persuasive. This is not to say a bad man, but certainly a powerful man who is hard to resist. The important thing is to remember that any chain is freely worn. In most cases, you are enslaved only because you allow it.

What Tarot Card are You?
Take the Test to Find Out.



Sturm e Alhana

"E' meglio che andiamo", sussurrò dolcemente Sturm ma, con suo stupore, Alhana si era già staccata da lui prima ancora che egli avesse terminato la frase.
"Qui ci separiamo", disse la fanciulla e la sua voce era fredda come il vento notturno. "Devo ritornare. Grazie per avermi scortato."
"Come?" si stupì Sturm "Andarvene da sola? E' una follia". Si protese e le afferò il braccio. "Non posso permetterlo..." Sentendola irrigidirsi, capì subito che aveva fatto la mossa sbagliata. Alhana non si mosse limitandosi a fissarlo imperiosamente fino a che lui non la lasciò andare.
"Anch'io ho degli amici", disse, "proprio come voi, cavaliere. La vostra lealtà va ai vostri amici. La mia ai miei. Le nostre strade si separano". La sua voce si fece esitante di fronte all'espressione di dolore intenso sul volto su Sturm, ancora rigato di lacrime. Per un attimo Alhana non sopportò la vista e si chiese se avrebbe avuto la forza di continuare.
[...]
Un bagliore passò negli occhi castani di Sturm. Alhana, vicina a lui, poteva sentire il fremito del suo corpo. Ancora una volta, la principessa stava per perdere la sua determinazione.
"Io so dove voi siete alloggiati" disse con voce incerta "Alla locanda del drago rosso. Forse, se trovo i miei amici, potremmo offrirvi il nostro aiuto".
"Non datevi pena" la voce di Sturm riecheggiava la sua freddezza "E non ringraziatemi. Non ho fatto più di quanto esige il mio Codice. Addio." concluse e si allontanò.
Poi, ricordandosi, si girò. Tolse dalla cintura la sfavillante spilla di diamanti e la posò nel palmo della mano di Alhana. "Ecco", disse. Guardando nei suoi occhi scuri, improvvisamente egli intuì il dolore che Alhana tentava di nascondere. La sua voce si raddolcì, sebbene continuasse a non capire. "Sono onorato che vi siate fidata di me per questa gemma" disse gentilmente "anche solo per qualche istante"
La principessa degli elfi fissò per un attimo il gioiello, poi iniziò a tremare. I suoi occhi fissarono quelli di Sturm ma non vi notò disprezzo, come si attendeva, bensì pietà. Ancora una volta Alhana si stupì degli umani. Chinò il capo, incapace di reggere lo sguardo del cavaliere e gli prese la mano tra le sue, D'istinto, gli mise il gioiello nel palmo della mano e vi chiuse attorno le dita.
"Tenetelo" sussurrò dolcemente "Ogni volta che lo guarderete, pensate ad Alhana Starbreeze e sappiate che, in qualche luogo, ella vi pensa."
Gli occhi del cavaliere si riempirono di improvvise lacrime. Baciò la gemma e la ripose nella cintura. Poi tese le braccia per abbracciarla, ma Alhana si ritirò nel portone, distogliendo il viso pallido.
"Andate, per cortesia" disse. Sturm rimase un attimo immobile, indeciso, ma egli non poteva - il suo onore non glielo permetteva - disobbedire alla richiesta della dama. Si girò e si immerse di nuovo nell'incubo delle strade.
Alhana lo osservò dal portone, metre si allontanava e via via che il cavaliere spariva in fondo alla via, una corazza protettiva le induriva il cuore. "Perdonami, Sturm" mormorò fra se. Si interruppe "No, non perdonarmi" disse duramente "Ringraziami"




(che meraviglia)