17/10/08

Federer - Tsonga (3° turno Madrid)



Le quotazioni di Roger Federer salgono, quelle di Tsonga subiranno un brusco ribasso. Il match di oggi, il primo tra i due, prometteva scintille e spettacolo. Ma a divertire di più sono stati gli intermezzi musicali dell'orchestrina che accompagnava i cambi di campo.

La partita di Tsonga dura solo un set, poi il francese fa harakiri con tre doppi falli nello stesso game per regalare il primo set, e nel secondo smette di opporre qualunque tipo di resistenza. E dire che il suo match inizia sotto auspici positivi. E' lui a strappare i primi applausi con un lob di rovescio sulla riga. E' lui a procurarsi le prime due palle break dell'incontro (per lui resteranno le uniche), sul 2-2 15-40. Ma Federer le annulla con un servizio vincente e uno schiaffo al volo a seguire un'altra prima decisa.

Lo svizzero è più centrato di rovescio che di diritto (nei primi otto game 2 vincenti e 8 errori con questo fondamentale), tiene bene i suoi turni di battuta ma, almeno fino al 4 pari, fatica ad incidere in quelli del francese, che privilegia traiettorie esterne al servizio per minimizzare le possibilità di scambi lunghi. Fino al 5-4, tranne l'eccezione del quinto gioco, in risposta nessuno arriva mai a 40. Mentre si prospetta l'ombra del tiebreak, quel quid d'imponderabile che costituisce il fascino di questo sport si materializza.

Il decimo gioco è il sunto del match, c'è il meglio e il peggio racchiusi in pochi minuti. C'è il punto più bello della partita. Federer recupera su un lob al volo, viene richiamato a rete, Tsonga non chiude la seconda volée e lo svizzero centra il passante lungolinea con il rovescio anomalo da trequarti. Ma c'è anche il peggio: tre doppi falli di Tsonga, che manifesta tutta la debolezza della sua seconda di servizio (solo il 42% dei punti conquistati nel match). Il primo set è regalato.

Nel secondo c'è ancor meno battaglia. Federer tiene senza patemi i primi due turni di battuta, si ritrova con tre palle break nel quarto gioco grazie a due stecche di diritto del francese, che ne annulla solo due: alla terza, su una seconda molto interlocutoria, lo svizzero si avventa e chiude con una risposta anticipata di dritto lungolinea. Tsonga sembra al tappeto.

Federer gli allunga un'illusoria mano, distraendosi un attimo (passante di rovescio a rete, doppio fallo, e seconda debole con risposta vincente) e ritrovandosi 15-40 nel quarto gioco. Ma Roger è come l'alta marea, che scompare e riappare. E quando riappare fa danni. Due ace, un servizio vincente, che fa scattare l'urlo di frustrazione di Tsonga, e il game è di nuovo in piedi. Lo chiude con uno smash su cui vanamente Tsonga tenta di distrarlo saltando come Grobbelaar prima dei rigori della Roma in finale di Coppa Campioni. L'unico momento di spettacolo di uno showman oggi appannato.

Talmente appannato da chiudere il match con un altro doppio fallo, il quinto della sua desolante partita (sulla prima, chiamata fuori, il francese, seppur dubbioso, non ha chiesto il falco, e il replay ha confermato la bontà della decisione).

Sul cammino dello svizzero c'è ora Del Potro, per un quarto di finale sulla carta scoppiettante. Vedremo se la pratica sarà all'altezza della teoria.


Si ringrazia : Alessandro Mastroluca



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