30/09/08

Canto del Drago


Udite il canto del saggio,
che come pioggia o lacrime
scende a tergere la polvere degli anni
dalle mille storie della saga di Dragonlance.
E fu che in epoche remote, oltre la memoria e la favella,
al primo sbocciare del mondo,
quando le tre lune si levarono dal grembo della foresta,
draghi terribili e smisurati
dichiararono guerra al mondo di Krynn.

Ma dalla tenebra dei draghi
e dalle grida di chi implorava luce
al tetro cospetto della luna nera
s'accese sommessa una luce in Solamnia,
e il campione della verità e del coraggio
si appellò agli dei stessi
e forgiata Dragonlance tremenda
dilaniò il cuore della stirpe di drago
e ne scacciò le ali oscure
dalle chiare riviere di Krynn.

E così fu che Huma, guerriero di Solamnia,
portatore di Luce e primo Lanciere,
seguì la propria luce fino ai piedi dei monti Khalkist,
fino ai piedi di pietra degli dei,
fno al silenzio attonito del loro tempio.
Si appellò ai fabbricanti di Lance, assunse
il loro immane potere di annientare l'indicibile insidia,
di ricacciare la tenebra serpentina
nella voragine della gola di drago.

Paladine, gran dio del Bene,
fu di Huma al fianco
e fece forti il suo braccio destro e la sua lancia -
e Huma alla luce di mille lune,
bandì la Regina delle Tenebre
e scacciò l'orda dei suoi striduli sicofanti
nel regno astruso della morte, dove le loro imprecazioni
cadevano sul nulla e poi sul nulla ancora,
lontano dalla terra rischiarata.
Crollò così l'era dei sogni
ed iniziò l'Era del Potere.

E Istar, regno della luce e della verità, sorse in Oriente,
e minareti di bianco e d'oro
si levarono al sole e alla sua gloria
annunciando la fine del male,
e Istar, madre e nutrice delle lunghe estati del bene,
brillò come una meteora
nei cieli limpidi dei giusti.

Ma pure nel chiarore
il Grande Sacerdote di Istar vide ombre:
di notte vide alberi come armati in agguato, fiumi
scuri ed ispessiti sotto la luna muta.
A lungo cercò nei libri
i segni e gli incantesimi delle vie di Huma,
così da poter anch'egli nella santa causa
chiamare a sè gli dei
e mondare il mondo dal peccato.

E venne poi il tempo del buio e della morte,
quando gli dei si negarono al mondo.
Come una cometa, una montagna di fuoco devastò Istar
e la città si spaccò come un cranio fra le fiamme,
i monti si levarono nelle valli un tempo fertili,
i mari si gettarono nelle tombe delle montagne,
i deserti mormorarono sul fondo arido dei mari,
le strade di Krynn esplosero
e divennero i sentieri dei morti.

Cominciò così l'era della Disperazione.
Le strade si persero, il vento e la sabbia
la fecero da padroni tra le rovine delle città,
le pianure e le montagne divennero la nostra casa.
Abbandonati dai vecchi dei imbelli,
squarciammo il freddo grigio ostile del cielo
con la nostra invocazione a nuovi dei.
Il cielo è calmo, muto, immoto.
Ancora non ci hanno risposto.




29/09/08

Cardiologia


Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipare
Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare
A sbattersi nel buio e a farsi vedere
A sanguinare di nascosto e a pagare da bere
A goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato
L’amore ha sempre fame, non l’avevi notato
E dice sempre con disinvoltura
Senza paura dice: “mai”, senza paura mai.

Che si veste di bianco per scandalizzare
E compra rose a dozzine
E fa curvare i pianeti e fa piegare le schiene
Che si gioca per vincere e chi vince è perduto
Con una chiave ed un numero in mano
Tutta la notte aspettare un saluto
E a pensare: “ti amo

Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata
E il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata
E macina la sabbia dentro i mulini a vento
E che non ha mai fretta e che non ha mai tempo
E poi l’amore indecente, che si lascia guardare
L’amore prepotente che si deve fare
E gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente
Chè dell’amore non si butta niente


F. De Gregori




La rete a maglie larghe - Haka Nesser


Trama:
Nella cittadina di Maardam, il commissario Van Veeteren e la sua squadra sono alle prese con il caso di Jenek Mattias Mitter, un insegnante accusato della morte della moglie Eva. Risvegliatosi dopo una potente ubriacatura, Mitter ha trovato la moglie morta nella vasca da bagno: l'uomo - che versa in stato confusionale - continua a professarsi innocente. Nonostante la condanna del tribunale, il commissario Van Veeteren continua a nutrire forti dubbi sulla colpevolezza di Mitter. E infatti, pochi giorni dopo, Mitter viene assassinato nella sua cella. Iniziano così le indagini sulla vita passata di Eva, sul suo precedente matrimonio e sulla sua famiglia d'origine.

Mio pensiero:
Un libro incentrato sugli interrogatori e l'indagine.
E' proprio questo che a me è piaciuto, non mi è sembrato il banale giallo, o il banale thriller....e nonostante l'azione non sia al centro della narrazione, il libro si legge molto in fretta.
Il personaggio del detective VV è davvero molto carismatico...sempre con la risposta pronta..
Insomma il libro mi ha colpito positivamente nonostante il genere non sia il mio preferito.
Se ne avrò l'occasione comprerò anche gli altri libri.

Voto: 8,5/10

25/09/08

Grandi Parole


L'errore peggiore è pensare che quello che conta più di tutto in una partita sia vincere.

Niente affatto.

Quello che conta è la gloria.

È giocare con stile, con bellezza, è andare in campo e travolgere l'avversario, non aspettare che sia l'avversario a farsi avanti e così morire di noia.



Robert Dennis

23/09/08

Coldplay - Viva la vida!


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sweep alone
Sweep the streets I used to own

I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy's eyes
Listen as the crowd would sing:
"Now the old king is dead! Long live the king!"

One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt and pillars of sand

I hear Jerusalem bells a ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
Once you go there was never, never an honest word
That was when I ruled the world
(Ohhh)

It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in
Shattered windows and the sound of drums
People couldn't believe what I'd become

Revolutionaries wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?

I hear Jerusalem bells a ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
(Ohhhhh Ohhh Ohhh)

I hear Jerusalem bells a ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
Oooooh Oooooh Oooooh

19/09/08

Poesia Cinese



Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
non camminare dietro di me,
non saprei dove condurti;
cammina al mio fianco
e saremo sempre amici.


18/09/08

Ninna nanna - Branduardi


"L'ho addormentato nella culla
e l'ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai più non ritorni da me".
L'hanno detto giù nelle cucine;
la voce ha risalito le scale
e tutta la casa ora lo sa:
ieri notte piangeva un bambino.
L'hanno detto giù nelle cucine
e tutta la casa lo sa
che ieri lei aveva un bambino
e che oggi lei non l'ha più.
"Adesso alzati e dillo a me,
lo so che avevi un bambino,
tutta la notte ha pianto e perché
ora tu non l'hai più con te".
"L'ho addormentato nella culla
e l'ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai più non ritorni da me".
"Adesso alzati, vieni con me
questa sera andremo in città,
lava le mani, lavati il viso,
metti l'abito grigio che hai".
L'abito grigio non indossò
per andare quella sera in città,
vestita di bianco la gente la vide
davanti a se passare.
"La scorsa notte dalla mia padrona
le ho pettinato i capelli
poi mio figlio ho addormentato e
l'ho affidato al mare"...
Non lo sapeva certo mia madre
quando a sè lei mi stringeva
delle terre che avrei viaggiato,
della sorte che avrei avuta.
"L'ho addormentato nella culla
e l'ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai più non ritorni da me".




17/09/08

Raymond Feist - L'incantesimo di Silverthorn


Trama:
La guerra tra i mondi di Midkemia e Kelewan si è conclusa: il Regno delle Isole si prepara a vivere un periodo di pace e a festeggiare il matrimonio tra il principe Arutha di Krondor e la principessa Anita. Ma la tragedia è in agguato: nel giorno delle nozze, la principessa e colpita da una freccia imbevuta di un'erba velenosa nota come Silverthorn, così rara e misteriosa che tutti i rimedi conosciuti per contrastare i suoi effetti risultano inutili. E mentre la vita della giovane si spegne lentamente, Arutha si convince che l'unica speranza per salvarla sia spingersi fino nella lontana Sarth, dove sorge un'antica abbazia che custodisce più conoscenze di qualsiasi altro luogo del Regno. Così, in compagnia di un mercenario. di un menestrello e di un giovane ladro, il principe si mette in cammino...

Recensione:
Libro quasi fotocopia del precedente...anzi...forse sotto certi aspetti peggiorato.
Manca quella profondità che ha caratterizzato Il signore della magia...sembra che il libro sia stato scritto di fretta.
La trama si intreccia abbastanza bene, ma manca la spinta del primo libro...
L'unico momento del libro degno di nota è il viaggio a Sar-sargoth.
L'introduzione di alcuni nuovi personaggi dà una ventata di aria fresca alla narrazione...il finale è al cardiopalma...vedremo cosa succederà nel terzo ed ultimo volume...

Voto: 7,5/10

Raymond Feist - Il signore della magia


Trama:
Sulle rive di Crydee, un tranquillo avamposto di frontiera del Regno delle Isole, su Midkemia, un orfanello di nome Pug si sforza di apprendere i segreti dei grande Mago Kuigan. Il giovane - che grazie al suo coraggio si è conquistato un posto a corte e le simpatie di una giovane principessa dimostra un notevole talento magico, però si trova misteriosamente a disagio con gli incantesimi più comuni e consueti. Poi, un giorno, in modo del tutto inatteso, le annate di un popolo proveniente da un altro mondo si affacciano alle porte del Regno, minacciandone il futuro... Neanche l'inesperto Pug potrà sottrarsi ai conflitto e, insieme con l'amico guerriero Tomas, affronterà una lunga serie di avventure, che lo porteranno a ottenere il controllo di una magia mai vista, eppure da sempre presentita, nonché a scoprire il segreto dei misteriosi nemici e dello scontro in atto tra Midkemia o l'oscuro mondo di Kelewan...


Recensione:
Una delle poche saghe fantasy che iniziano con il piede giusto (spesso mi è capitato di leggere saghe con un inzio non tanto scoppiettante).
Davvero notevole la fantastia di Feist nel descrivere ben due mondi...con diverse popolazioni che entrano in guerra tra loro.
Molto curato l'aspetto magico del libro...soprattutto l'addestramento di Pug.
A parte il finale un pò sotto tono il resto del libro è da leggere. Non si abbassa quasi mai il ritmo dell'azione...insomma un libro davvero coinvolgente...

Voto: 8/10



16/09/08

Pablo Neruda - Tratto da sonetti d'amore



Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amor vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Pablo Neruda




09/09/08

Federer torna Re...e fa 13!!!

TENNIS Roger Federer US Open - 0

Federer conquista il suo tredicesimo successo in un torneo dello Slam: Murray, che in semifinale aveva superato niente meno che Nadal scompaginando i pronostici, viene battuto in tre set : 6-2 7-5 6-2

Re Roger è tornato: lo svizzero numero due del mondo batte la sorpresa Andy Murray in finale e conquista il quinto US Open consecutivo, il suo primo slam stagionale e 13esimo di una carriera che possiamo tornare a definire straordinaria.

Non che prima non lo fosse: ma la consistenza di Nadal aveva forse arrugginito un po' quella che era l'incredibile attitudine al trionfo dello svizzero. La vittoria in tre set su Murray, 6-2 7-5 6-2, ma forse anche la sconfitta stessa di Nadal contro lo scozzese, restituiscono a Federer la patina d'oro scalfita dalla ruggine degli ultimi tempi.

L'elvetico diventa così il secondo tennista dal 1924 ad oggi, dopo Bill Tilden, a trionfare cinque volte di fila a New York: e chi seguirà dovrà impegnarsi moltissimo per riuscire a fare altrettanto.

La partita con Murray non ha avuto molta storia: Federer conquista agevolmente il primo set in soli 26' con il punteggio di 6-2, grazie ad un gioco veloce, vario, pieno di colpi che mettono Murray ripetutamente alle corde e che non sembrano dare all'avversario neppure la possibilità di reagire. Probabilmente la superiorità espressa contro il guascone Djokovic è stata una grande iniezione di fiducia per Re Roger mentre Murray, 21 anni e alla sua prima finale in uno Slam, fatica anche solo a capire la direzione del gioco.

Smaltita l'emozione Murray si scuote nella seconda partita: lo scozzese trova subito un controbreak alzando il proprio livello di gioco mentre Federer, abbassando considerevolmente il proprio e concedendo qualche errore di troppo, consente se non altro di vedere un match un po' più equilibrato. Federer dà spago a Murray per poi togliergli la soddisfazione di sentirsi competitivo in pochi giochi: sul 6-5, servizio in canna, Roger zittisce Murray e pone l'inerzia del match tutta dalla sua parte.

Il terzo set inizia seguendo il canovaccio della chiusura del secondo. Federer rifila a Murray tre giochi, poi altri due: quindi tira il fiato per ricaccia in gola a Murray un minirecupero fino al 5-2, e chiudere in 1.51' contro un avversario che esce comunque a testa alta e con la consapevolezza di aver potuto fare poco togliendosi per altro la soddisfazione di un doppio salto nel ranking mondiale, dal sesto al quarto.

Nadal aveva dominato ovunque, battendolo nelle finali di Wimbledon e Roland Garros: ma forse stavolta nella finale di New York avrebbe potuto davvero batterlo il maiorchino: una curiosità che dovremo rimandare agli Slam della prossima stagione: "Wimbledon, Roland Garros e Australian Open non sono stati felicissimi per me quest'anno anche se avevo giocato abbastanza bene in quegli slam - dice Federer - ma ora quello che mi rende più felice è aver eguagliato le 5 vittorie di Wimbledon agli Us Open, e vincere 5 volte di fila uno slam posso garantire che è qualcosa di molto, molto difficile. Sono l'unico ad aver vinto due slam per 5 volte consecutive perciò sono molto orgoglioso e felice che gli slam di questa stagione si siano chiusi con la mia vittoria qui agli Us Open".

Murray dal canto suo guarda all'opportunità svanita in modo realistico, e riconosce i suoi limiti: "Non credo di aver mai avuto una sola possibilità di vincere nel primo set, e nel secondo ho sprecato malamente le poche occasioni che Roger mi ha concesso. E' vero che non dovevo necessariamente vincere il match per considerarmi felice di queste due settimane, che sono state comunque straordinarie: ma quando hai un'occasione come questa brucia sempre vederla svanire. D'altronde non mi sono mai trovato in vantaggio durante la partita: ho sempre inseguito... E quanto a Roger, niente da dire: è un grande, vincere un torneo come questo per cinque volte di fila dimostra tutta la sua straordinaria grandezza".

Federer, che dopo quattro anni e mezzi d'oro e da re aveva incamerato pochi trofei d'ottone (Estoril e Halle) e la consapevolezza di essere semplicemente il secondo tennista del mondo in questo momento storico alle spalle di Nadal, torna a essere un Vincente vero. Con la V maiuscola.

Prossimo obiettivo, tornare numero uno del mondo, dopo che Nadal gli aveva tolto lo scettro gestito per 237 settimane di finale: ma lì una sola vittoria non basterà.