16/10/08

Federer - Stepanek (2° turno Madrid)



C'era una certa attesa, a Madrid, per il primo match ATP di Federer dopo la finale degli Us Open, di oltre un mese fa. Questa pausa, voluta e prolungata per la necessità di riposare un fisico provato dalla lunga stagione e dalla mononucleosi dello scorso inverno, aveva anche sollevato qualche dubbio circa le condizioni in cui l'ex numero uno del mondo si sarebbe presentato al penultimo Masters Series stagionale.
Esordio non semplicissimo peraltro, dato che il tabellone gli ha proposto quel Radek Stepanek che si era permesso il lusso di batterlo a Roma. Ebbene, l'inizio della partita sembra confezionato dallo svizzero proprio per cancellare ogni punto di domanda: dei primi 7 punti Stepanek non ne vince nessuno. Dei primi 14, solamente uno. Roger si porta così rapidamente sul 3 a zero. Nei game successivi, si limita ad amministrare il break di vantaggio, per poi chiudere il set per 6-3.
Ma Stepanek, che col passare dei minuti prende fiducia e ritmo, sia al servizio sia a rete, non si lascia troppo impressionare, tanto che dal secondo game del primo set non concede altre palle break fino al 5 pari del secondo. Dal 2 pari al 5-4, inanella addirittura 13 punti consecutivi al servizio. Federer, invece, comincia a mostrare qualche segnale di nervosismo, in quantità direttamente proporzionale all'avvicinarsi del tiebreak (a Roma, in maggio, furono proprio due tiebreak a condannarlo). Stepanek riesce a garantirselo portandosi sul 6-5, dopo aver annullato una palla break che probabilmente sarebbe stata definitiva. Federer lo raggiunge tenendo il servizio a zero.
Il ceco lo gioca in modo splendido fino al 5-3 in suo favore. Qui però si “incarta”: un doppio fallo e due errori gratuiti mandano Federer a match point. Radek lo annulla con un magistrale serve n' volley, ma nel punto seguente non può nulla su un gran passante di rovescio. Questa volta, con il servizio a disposizione, lo svizzero chiude, dopo 86 minuti di buonissimo tennis.
Va ricordato che Federer è a Madrid senza coach, in quanto Josè Higueras, che lo seguiva a singhiozzo da aprile, ha accettato un incarico prestigioso (e remunerativo) presso la USTA, la Federtennis statunitense. Proprio Higueras, in settimana, ha ammesso come interrompere la collaborazione con lo svizzero sia stata una scelta molto dolorosa: “E' stata dura, perchè non è di certo una persona nella media con cui ti capita di lavorare” ha detto. “Ma è stato molto gentile, e ha dimostrato di capire le mie ragioni. Mi ha detto 'Non cercherò di fermarti in qualcosa di cui sei entusiasta e che per te rappresenta una grande sfida'.” Probabilmente lo spagnolo avrebbe scelto di lavorare esclusivamente con Federer, se questi gli avesse garantito più delle 8-10 settimane all'anno che costituivano il nucleo del loro rapporto. A questo proposito, però, Roger non ha cambiato la sua posizione. In questo momento si sta probabilmente guardando intorno per trovare un sostituto, ma non sembra avere grande fretta.

Si ringrazia: Andrea Nizzero

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