24/03/09

Iliade


Rispondeva allora Elena, generata da Zeus:
"Quello è il figlio di Laerte, Odisseo dai molti accorgimenti,
cresciuto sul suolo di Itaca. benchè sia tutta sassi.
esperto in ogni raggiro e pensiero sagace".
Il saggio Antenore diceva allora a lei di rimando:
"Donna, è davvero preciso il discorso che hai fatto!
Una volta infatti, in passato, è venuto anche qui Odisseo divino,
in ambasceria per me, con Menelao bellicoso;
fui proprio io ad ospitarli e li accolsi nella mia casa,
così conobbi il carattere e i pensieri sagaci di entrambi.
Quando poi si incontrarono con i Troiani riuniti,
se stavano in piedi, Menelao sovrastava con le ampie spalle,
se invece sedevano entrambi, il più imponente era Odisseo;
ma quando poi formulavano in pubblico discorsi e pensieri,
Menelao allora parlava conciso, poche battute,
ma con grande efficacia, chè non era di molte parole
nè si lasciava sfuggire schiocchezze; del resto era anche più giovane.
Quando invece s'alzava a parlare Odisseo scaltrito, se ne stava
in piedi a lungo, guardava all'ingiù, fissando gli occhi a terra,
non agitava lo scettro nè avanti nè indietro,
ma lo teneva immobile, alla maniera di un esperto:
avresti detto che era imbronciato o addirittura fuori di sè.
Ma quando svolgeva dal petto la sua voce possente
e le parole, dense come fiocchi di neve d'inverno,
con Odisseo allora nessuno si sarebbe messo in gara:
non stavamo più come prima a stupirci di lui, del suo aspetto".

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