09/09/08

Federer torna Re...e fa 13!!!

TENNIS Roger Federer US Open - 0

Federer conquista il suo tredicesimo successo in un torneo dello Slam: Murray, che in semifinale aveva superato niente meno che Nadal scompaginando i pronostici, viene battuto in tre set : 6-2 7-5 6-2

Re Roger è tornato: lo svizzero numero due del mondo batte la sorpresa Andy Murray in finale e conquista il quinto US Open consecutivo, il suo primo slam stagionale e 13esimo di una carriera che possiamo tornare a definire straordinaria.

Non che prima non lo fosse: ma la consistenza di Nadal aveva forse arrugginito un po' quella che era l'incredibile attitudine al trionfo dello svizzero. La vittoria in tre set su Murray, 6-2 7-5 6-2, ma forse anche la sconfitta stessa di Nadal contro lo scozzese, restituiscono a Federer la patina d'oro scalfita dalla ruggine degli ultimi tempi.

L'elvetico diventa così il secondo tennista dal 1924 ad oggi, dopo Bill Tilden, a trionfare cinque volte di fila a New York: e chi seguirà dovrà impegnarsi moltissimo per riuscire a fare altrettanto.

La partita con Murray non ha avuto molta storia: Federer conquista agevolmente il primo set in soli 26' con il punteggio di 6-2, grazie ad un gioco veloce, vario, pieno di colpi che mettono Murray ripetutamente alle corde e che non sembrano dare all'avversario neppure la possibilità di reagire. Probabilmente la superiorità espressa contro il guascone Djokovic è stata una grande iniezione di fiducia per Re Roger mentre Murray, 21 anni e alla sua prima finale in uno Slam, fatica anche solo a capire la direzione del gioco.

Smaltita l'emozione Murray si scuote nella seconda partita: lo scozzese trova subito un controbreak alzando il proprio livello di gioco mentre Federer, abbassando considerevolmente il proprio e concedendo qualche errore di troppo, consente se non altro di vedere un match un po' più equilibrato. Federer dà spago a Murray per poi togliergli la soddisfazione di sentirsi competitivo in pochi giochi: sul 6-5, servizio in canna, Roger zittisce Murray e pone l'inerzia del match tutta dalla sua parte.

Il terzo set inizia seguendo il canovaccio della chiusura del secondo. Federer rifila a Murray tre giochi, poi altri due: quindi tira il fiato per ricaccia in gola a Murray un minirecupero fino al 5-2, e chiudere in 1.51' contro un avversario che esce comunque a testa alta e con la consapevolezza di aver potuto fare poco togliendosi per altro la soddisfazione di un doppio salto nel ranking mondiale, dal sesto al quarto.

Nadal aveva dominato ovunque, battendolo nelle finali di Wimbledon e Roland Garros: ma forse stavolta nella finale di New York avrebbe potuto davvero batterlo il maiorchino: una curiosità che dovremo rimandare agli Slam della prossima stagione: "Wimbledon, Roland Garros e Australian Open non sono stati felicissimi per me quest'anno anche se avevo giocato abbastanza bene in quegli slam - dice Federer - ma ora quello che mi rende più felice è aver eguagliato le 5 vittorie di Wimbledon agli Us Open, e vincere 5 volte di fila uno slam posso garantire che è qualcosa di molto, molto difficile. Sono l'unico ad aver vinto due slam per 5 volte consecutive perciò sono molto orgoglioso e felice che gli slam di questa stagione si siano chiusi con la mia vittoria qui agli Us Open".

Murray dal canto suo guarda all'opportunità svanita in modo realistico, e riconosce i suoi limiti: "Non credo di aver mai avuto una sola possibilità di vincere nel primo set, e nel secondo ho sprecato malamente le poche occasioni che Roger mi ha concesso. E' vero che non dovevo necessariamente vincere il match per considerarmi felice di queste due settimane, che sono state comunque straordinarie: ma quando hai un'occasione come questa brucia sempre vederla svanire. D'altronde non mi sono mai trovato in vantaggio durante la partita: ho sempre inseguito... E quanto a Roger, niente da dire: è un grande, vincere un torneo come questo per cinque volte di fila dimostra tutta la sua straordinaria grandezza".

Federer, che dopo quattro anni e mezzi d'oro e da re aveva incamerato pochi trofei d'ottone (Estoril e Halle) e la consapevolezza di essere semplicemente il secondo tennista del mondo in questo momento storico alle spalle di Nadal, torna a essere un Vincente vero. Con la V maiuscola.

Prossimo obiettivo, tornare numero uno del mondo, dopo che Nadal gli aveva tolto lo scettro gestito per 237 settimane di finale: ma lì una sola vittoria non basterà.

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